L’estate rockettara si trasferisce all’Ippodromo del Visarno per Firenze Rocks: tre giorni con un cartellone mitico. A rompere il ghiaccio Placebo e Aerosmith.
Questa sera il pubblico fiorentino è scaldato da Brian Melko, che si presenta in splendida forma e con una scaletta spettacolare, aperta da Pure Morning, in un crescendo che passa per For What It’s Worth, Special K, Song To Say Goodbye e Nancy Boy.
Scaletta del concerto dei Placebo al Firenze Rocks del 23 giugno 2017
- Pure Morning
- Loud Like Love
- Jesus’ Sun
- Soulmates Never Die
- Special Needs
- Too Many Friends
- Twenty Years
- For What It’s Worth
- Slave To The Wage
- Special K
- Song To Say Goodbye
- The Bitter End
- Nancy Boy
- Infra-Red
- Runnin Up That Hill (Kate Bush cover)
Sono già in estasi, e il meglio è davanti. Gli headliners della serata, gli Aerosmith sono puntualissimi e sulle liriche di Let the Music Do the Talking aprono la data italiana di “Aerovederci Baby!”, tour mondiale di addio alle scene.
Prima parte dell’esibizione ai massimi livelli e ad alto gradimento di pubblico su Rag Doll, Livin’ on the Edge, Love in an Elevator, Janie’s Got a Gun, per poi calare un po’ per risparmiarsi per il gran finale di Cryin’, Dude (Looks Like a Lady), Dream On, Walk This Way.
Scaletta del concerto degli Aerosmith al Firenze Rocks del 23 giugno 2017
- Let the Music Do the Talking
- Young Lust
- Rag Doll
- Livin’ on the Edge
- Love in an Elevator
- Janie’s Got a Gun
- Nine Lives
- Stop Messin’ Around (Fleetwood Mac cover)
- Oh Well (Fleetwood Mac cover)
- Sweet Emotion
- I Don’t Want to Miss a Thing
- Come Together (The Beatles cover)
- Chip Away the Stone
- Cryin’
- Dude (Looks Like a Lady)
- Dream On
- Walk This Way
Band ancora travolgente, tanto che i più (ci è sembrato nemmeno il frontman) non credono che questo sia un abbandono dello stage da parte di Tallarico&co. A domani con Eddie Vedder!
Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.