Volevano concludere in bellezza i loro tre lunghi anni di collaborazione artistica, i due “ragazzi” di provincia, come loro amano definirsi e ci sono riusciti alla grande realizzando uno spettacolo che ha lasciato a bocca aperta il loro pubblico.

Hanno voluto osare con un palco a 360 gradi, posizionato al centro di San Siro con 4 lunghissime passerelle, una pedana girevole motorizzata e 2 ascensori che li hanno portati per più volte durante il concerto a guardare “le stelle”, che come ha scritto affettuosamente Fedez in suo post su Instagram, quella sera erano proprio i quasi 80 mila spettatori.

Mai visto un cielo così bello. Le stelle eravate voi ⭐️ troppo smielato? ?

Un post condiviso da Fedez (@fedez) in data:

Una “Finale” sold out fino all’ultima fila del terzo anello, una rivincita come hanno voluto definirla loro ma nient’altro che una conferma dei 25 dischi di platino attribuiti al loro ultimo album “comunisti con il Rolex” che rimane da tempo in alto nelle classifiche dei dischi più venduti in Italia.

Tutto è iniziato con un medley di J Ax, che é salito sul palco vestito con un accappatoio di raso rosso, come i 30 pugili che l’ hanno accompagnato nell’apertura del concerto; seguito poi dal medley di Fedez, 20 anni più giovane di lui, che l’ha raggiunto poco dopo con un’entrata pirotecnica da sotto il palco circondato da 30 ballerini e con l’onore di essere l’ artista più giovane ad esibirsi su quel palco.

Parte così la carrellata di 31 brani, alcuni scelti anche dal loro repertorio da solisti, nella quale hanno duettato con un sacco di ospiti, a partire da Grido, fratello di J Ax, salito sul palco con un boccale di birra in mano, per arrivare a Gue Pequeno, Cile, Noemi e molti altri.

Scaletta del concerto di Fedez e J Ax a San Siro del 1 giugno 2018

  • Musica del cazzo
  • Senza pagare
  • Il bello d’esser brutti / Pensavo fosse amore e invece …
  • Sirene
  • Il giorno e la notte
  • Piccole cose
  • Non è un film
  • Spirale ovale
  • Assenzio
  • Intro
  • L’amore eternit
  • Domani smetto
  • Allergia
  • Comunisti col Rolex
  • Anni luce
  • L’uomo col cappello
  • Uno di quei giorni
  • Cuore nerd
  • Meglio tardi che noi
  • Cigno nero
  • Magnifico
  • Olivia Oil / Fabrizio fa brutto
  • Immorale / Alfonso Signorini / + Stile
  • Pieno di stronzi
  • 21 grammi / Sembra semplice
  • Piccoli per sempre
  • Fratelli di paglia
  • Generazione boh
  • L’Italia per me
  • Maria Salvador
  • Vorrei ma non posto

Tra gli ospiti quello ad avere più spazio è stato Cris Brave, un artista disabile da poco entrato nella loro etichetta discografica, che ha esordito con l’inedito “la panchina” con il quale ha trasmesso un grande messaggio che è arrivato forte e chiaro al pubblico “si può vincere anche stando sulla panchina”. Una metafora che centrava a pieno non solo lo stadio dove ha avuto il privilegio di esibirsi ma anche la sedia a rotelle dove la tetraparesi spastica lo tiene costretto.

L'”ospite” indiscusso della serata oltre agli effetti pirotecnici e ai laser show che hanno fatto da contorno allo spettacolo, è stata la tecnologia del “Google Assistant” che ha permesso l’accensione di San Siro tramite dei braccialetti al polso degli spettatori, azionati a comando direttamente dal palco ed hanno creato uno sfondo di luci che cambiavano colore seguendo il ritmo delle canzoni.

Inaspettato il sipario di fuochi d’ artificio in coda al loro brano preferito “vorrei ma non posto”, con il quale hanno concluso “La finale” dedicando quest’ultima canzone alle loro famiglie ma soprattutto ai loro figli; forse è stato proprio da loro che i due neo-genitori hanno raccolto le energie per realizzare uno spettacolo del genere.

Io ho avuto il privilegio di esserci in quello che sarebbe riduttivo definire solo un concerto e spero vivamente che non sia davvero “la finale” e che in futuro decidano di collaborare nuovamente per regalarci altre mille emozioni.