Sting ritorna a Milano e lo fa alla Summer Arena di Assago con il Live From The Back To Bass Tour, un ritorno non senza qualche problemino di carburazione… che ha fatto temere il peggio.

Quando è partito con 3 stecche su Every Breath You Take, la prima canzone della scaletta, ci siamo seriamente preoccupati che Sting avesse perso smalto e, dopo la delusione di Peter Gabriel, cadesse un altro mito dell’epoca. Fortunatamente da If I Ever Lose My Faith in You Mad About You, si è ripreso alla grande e lo spettacolo è stato un crescendo di emozioni.

Sting si dimostra ancora ampiamente a suo agio sul palco, abile con la chitarra ed energico nell’interpretazione delle sue canzoni. La set-list comprende tutti i successi del cantante di Newcastle con prevalenza del periodo con i Police, ma non sono mancati accenni a Peter Gabriel, con il quale ha appena concluso un tour, del quale ha interpretato una cover di Shock the Monkey e Dancing With The Moonlit Knight, cover della canzone di Peter ai tempi dei Genesis.

La scaletta del concerto di Sting alla Summer Arena di Assago del 29 luglio 2016

  • Every Breath You Take
  • If I Ever Lose My Faith in You
  • Mad About You
  • Driven to Tears
  • Shock the Monkey
  • Invisible Sun
  • Dancing With The Moonlit Knight
  • Message in a Bottle
  • Fields of Gold
  • The Hounds of Winter
  • So Lonely
  • When the World Is Running Down, You Make the Best of What’s Still Around
  • Something the Boy Said
  • When We Dance
  • Shape of My Heart
  • Englishman in New York
  • Every Little Thing She Does Is Magic
  • Roxanne
  • Ain’t No Sunshine
  • Desert Rose
  • Next to You
  • Fragile

Lo show prosegue con una chicca, When We Dance, non interpretata dal 2011 per poi finire con Ain’t No Sunshine cover della canzone di Bill Withers. Tre canzoni come bis e tutti a nanna!

Due le cose sorprendenti della serata: Sting ha conversato tutta la sera in un italiano piuttosto sciolto, segno che si è davvero ambientato nella sua tenuta in terre toscane. Ma quello che ha colpito di più è la formidabile performance di Peter Tickell, che con il suo violino ha ricamato in ricamato in sottofondo, impreziosendo e sottolinendo la performance del cantante inglese. Insomma, era iniziata così così, ed è finita alla grande, oltre 2 ore che avresti voluto non finissero mai!

Grazie Gordon!

Frecciatina, francamente deludente la performance di Joe Sumner, leader dei Fiction Plane e figlio maggiore di Sting, chiamato ad aprire il concerto del padre, che ha regalato al pubblico mezz’ora di sbadigli…