Kino esitò un momento. Quel dottore non era della sua gente. Quel dottore era di una razza che da quasi quattrocento anni batteva e derubava e affamava e disprezzava la razza di Kino, e, non contenta, terrorizzava affinchè l’indigeno venisse umile e sottomesso alla sua porta.
Kino guardò nella perla, e Juana abbassò gli occhi e si coprì la faccia con lo scialle in modo da nascondere la sua eccitazione. E nell’incandescenza della perla Kino vide le immagini delle cose che la sua mente aveva in passato ritenuto e scartato come impossibili.
Il sole era torrido, quella mattina, e sollevava la nebbia dall’estuario e dal Golfo appendendola al cielo in veli scintillanti, così che l’aria vibrava e la visibilità era incerta. Una visione galleggiava a nord della città, la visione di una montagna distante più di duecento miglia, e i fianchi di questa montagna erano fasciati di pini e una punta di un sasso si levava oltre la linea dei boschi.
L’ira ribollì in Kino. Si alzò e la seguì in silenzio come in silenzio era uscita lei, e sentì i suoi passi rapidi dirigersi verso la spiaggia. In silenzio la inseguì, e il suo cervello era rosso d’ira.
Il vento soffiava forte e brusco lanciando contro di loro pezzi di legno, sabbia, sassolini. Juana e Kino si strinsero addosso gli abiti e si coprirono la faccia e si lanciarono nel mondo. Il cielo era lavato dal vento e le stelle erano fredde nel cielo nero.
Steinbeck. Già solo il nome fa incuriosire il lettore, chi ha letto anche solo uno dei suoi libri sa che la voglia di leggerli tutti è tanta.
Questo libro racconta la vicenda di un pescatore che trova, sul fondo del mare una grossa perla. Da quel momento, per lui e la moglie pare che il sogno di una vita migliore si stia per realizzare. Finalmente la miseria che albeggia in casa potrà sparire, il loro piccolo figlio potrà studiare, andare a vivere in città e non vivere di stenti.
La superstizione, però, è tanta e la vicenda assumerà, a volte, tratti grotteschi.
Ma non sarà un tesoro, bensì un furto: la tranquillità e la pace di una vita già misera.
La perla
di John Steinbeck
Bompiani (109 pp.)
Traduzione di Bruno Maffi