Creusa era caduta pesantemente, e sentì il sangue colare lungo le caviglie mentre cercava di risollevarsi. Non vedeva quasi più niente davanti a sé, solo il calore alle sue spalle la guidava verso l’unica direzione possibile. Tutto dietro di lei era fiamme? Non voleva guardare; se l’avesse fatto, il fulgore del fuoco l’avrebbe resa cieca quando si fosse voltata di nuovo verso l’oscurità.

Si somigliavano così tanto, le amazzoni, che quando Ippolita era morta, a Pentesilea era sembrato di aver perso più che una sorella. Aveva perduto la propria immagine riflessa.

… Estrasse la spada e guardò il re cadere in ginocchio. La testa di Pentesilea si piegò all’indietro, e il suo elmo cadde a terra. Solo allora il più grande guerriero vivente si accorse di aver ucciso una donna.

Odisseo, sinceramente non so da dove cominciare. Ma poiché a questo punto sei certamente morto, immagino non abbia molta importanza. Tanto varrebbe gridare queste parole in un abisso, invece di cercare di farle arrivare fino a te. È forese è proprio quello che sto facendo. Nel qual caso, ci dev’essere un’eco, perché giurerei di sentire le parole che mi tornano indietro in un grido, a volte.

Dieci anni sono tanti per portare rancore, ma Clitennestra non aveva mai vacillato. La sua furia non cresceva né calava, ma bruciava di un calore costante. Ci si riscaldava le mani quando le notti erano fredde, e la usava per farsi luce quando il palazzo era il buio.

 

I poemi omerici ci hanno tramandato, da secoli e secoli, le gesta degli “Eroi”. I grandi e valorosi guerrieri che mietevano vittime sui campi di battaglia. Ma solo alcune opere minori sono state scritte per raccontare chi e cosa fossero le donne, moglie, figli, amanti, schiave e concubine, di questi valorosi uomini.

Ora, con l’opera di Natalie Haynes possiamo finalmente scoprire chi fossero e quali fossero i loro sentimenti, delle donne protagoniste della grande guerra di Troia.

Da Creusa ad Ecabe regina di Troia, passando per Cassandra, Polissena, Andromaca, Laudamia, Teti, Briseide e Criseide, Ecabe, e Penelope.

Penelope è il personaggio che più di tutte affascina e fa riflettere. L’Autrice da voce ai pensieri della donna che più di tutte è stata messa in risalto nell’Odissea ma senza possibilità di parola. Quasi come una reliquia che tutte noi donne dovevamo prendere ad esempio. La moglie fedele e devota al marito. Penelope, per la prima volta dice esattamente cosa pensa di Odisseo, un uomo non proprio fedele, forse nemmeno innamorato di Penelope che fa di tutto per non tornare a casa. E poi Circe. Veramente era caduto vittima di un suo incantesimo o fu lui ad incantare Circe?

recensione Il canto di Calliope di Natalie Haynes, #Senza di te, Musa, non potrei scrivere il mio poema epico

Il canto di Calliope
di Natalie Haynes
Marsilio Editore 2021
312 pp.