Era nel presente e la felicità cominciava a gorgogliare nella parte bassa della schiena per poi salire verso l’alto. Ecco com’era vivere il momento presente: fu una rivelazione. Non era forse questo che cercava, la leggerezza che arriva al galoppo e ti cinge la vita per portarti via con se? Come si faceva a non abbandonarsi, pur sapendo che alla fine se ne sarebbe usciti inevitabilmente acciaccati? Doveva esserci un altro modo per provare l’ebrezza della vita, qualcosa di più interiore, forse, ma non sapeva dove andare a pescarlo, non era in grado di arrivarci da sola.

La sopravvivenza dell’anima dopo la morte era come il santo Graal, un’illusione cui uno scienziato del suo calibro non poteva dedicarsi. Eppure il desiderio di farlo gli era rimasto e aveva seguito il lavoro di J. B. Rhine sulle percezioni extrasensoriali della Duke University e approfondito il legame tra mente e corpo nell’ambito delle proprie ricerche.

Un’altra spiegazione.

Un collegamento dopo l’altro, una serie di ramificazioni simili a crepe in un vetro infranto.

Non era solo questione di natura o cultura c’era un’altra spiegazione per le fobie e le difficoltà di alcuni.

Nessuno lo sapeva per certo, si va dalle supposizioni alle statistiche di studi di eminenti ed illustri ricercatori.

Il dubbio c’è, rimane e divampa.

Esiste un dopo? Esiste la possibilità, per chi ha lasciato prematuramente e violentemente la propria vita di poter “ritornare”? Reincarnarsi, si dice così! E quante probabilità ci sono che ci si ricordi della propria vita precedente?

Sharon Guskin prova a spiegarcelo, con quello che è un romanzo e non un saggio, attraverso la storia di una madre ed un figlio a porre la domanda e cercare di trovare la risposta.

Con un’abile scrittura riesce a raccontare una storia che tocca nel profondo non solo per l’argomento trattato ma soprattutto è capace di intrecciare la vita di una madre in difficoltà ma testarda e tenace nel trovare la verità; di un bambino fuori dai comuni schemi ma che sa che quello che dice è la verità, e di un medico, unico e solo, che sa che il bambino non sta mentendo perché lui crede nella reincarnazione.

Ognuno di loro dovrà mettere un punto e andare a capo per continuare a vivere o per riscattarsi dopo una vita passata a rincorre verità che verità non sono.

Riuscirà Noah a dare risposte a tutti i suoi incubi e poi riuscirà a dimenticare?

E Janie farà finalmente pace con se stessa e smetterà di darsi la colpa per colpe che non ha?

E Jerome, malgrado la diagnosi, nefasta, riuscirà a far vedere la luce al suo ultimo progetto: pubblicare il libro che da la risposta alla domanda a cui Janie non aveva fatto conto di porre.

Non resta che leggere il libro e trovare le risposte a tutte le domande.