La neolingua era la lingua ufficiale dell’Oceania.
Si diceva che il Ministero della Verità contenesse tremila stanze al di sopra del livello stradale e altrettante ramificazioni al di sotto. … dal tetto degli Appartamenti Vittoria li si poteva vedere tutti e quattro. Erano le sedi dei quattro Ministeri: il Ministero della Verità, il Ministero della Pace, il Ministero dell’Amore e il Ministero dell’Abbondanza. In neolingua i loro nomi erano i seguenti: Miniver, Minipax, Miniamor e Miniabb.
Il volto del Grande Fratello parve però indugiare per diversi secondi sullo schermo, come se l’impatto che aveva esercitato sulle pupille dei presenti fosse troppo intenso per poter essere eliminato all’improvviso.
Tutto ciò che lasciava trasparire corruzione gli trasmetteva una speranza sfrenata. Chissà, forse sotto la superficie il Partito era marcio, forse il suo culto della fermezza e della rinuncia era una mistificazione che serviva solo a occultare l’iniquità. Non esistevano emozioni allo stato puro, perché tutto si mescolava alla paura e all’odio.
I beni di consumo dovevano essere prodotti, ma non distribuiti. E in effetti l’unico modo per raggiungere un simile obiettivo era uno stato di guerra perenne. Scopo essenziale della guerra è la distruzione, non necessariamente di vite umane, ma di quanto viene prodotto dal lavoro degli uomini.
La consapevolezza di essere in guerra, e quindi in pericolo, fa sì che la concentrazione di tutto il potere nelle mani di una piccola casta sembri l’unica e inevitabile condizione per poter sopravvivere.
Perfino dal più umile membro del Partito ci si aspetto che, entro limiti ben definiti, sia abile, attivo e addirittura intelligente, ma è anche indispensabile che sia un fanatico credulo e ignorante, in preda a sentimenti quali la paura, l’odio, l’adulazione. In altri termini, è necessario che abbia una mentalità in linea con lo stato di guerra.
Accettava tutto. Il passato era alterabile, il passato non era mai stato alterato. L’Oceania era in guerra con l’Estasia, L’Oceania era sempre stata in guerra con l’Estasia. Ricordava di ricordare cose contrarie, ma si trattava di false memorie, frutto di autoinganno. La mentre dovrebbe produrre un buco nero ogni qualvolta vi si affacci un pensiero pericoloso. Un simile processo dovrebbe essere automatico, istintivo. In neolingua lo chiamavano stopreato.
Quanto distopico e quanto reale è questo libro?
Alcune tematiche trattate non si discostano di molto dalla realtà odierna e da quella passata. In alcuni paesi in cui vige il totalitarismo il popolo vive strettamente controllato dal governo, mentre in altri Stati dittatoriali il Governo restringe di molto la libertà di espressione e di vita del popolo.
La cosa che più emerge, a mio avviso, è la mancata fiducia che si può porre nei confronti degli altri, che sia verso la persona amata o un membro della famiglia, un amico. Nel libro l’Autore ci racconta di un padre che viene denunciato alla Psicopolizia addirittura dai propri figli.
Non è un romanzo, per alcuni aspetti si può definire quasi un saggio.
Lingua ufficiale, neuropolizia. Oceania, Eurasia ed Estasia, i tre immensi stati sono in perenne guerra fra loro, in Oceania la cui capitale è Londra vige il Socing. Il popolo è costantemente controllato da un “occhio”, il cosiddetto “Grande Fratello”. Niente è proibito ma allo stesso tempo niente è concesso, si può amare ma al solo scopo di riprodursi, ci si può divertire ma solo secondo i programmi trasmessi dalla TV di Stato, si può pensare ma solo secondo quanto stabilito dal Socing, si può vivere insomma ma solo nel modo in cui ha stabilito il Grande Fratello che, tra l’altro, nessuno ha mai visto se non sui manifesti che campeggiano ovunque.
La vita è più dura per la mancanza di cibo, di vestiti, di beni di prima necessità o per la mancata fiducia nel prossimo?
Ho preferito rileggerlo nella prima versione con la traduzione storica.
1984
di George Orwell
Mondadori
traduzione di Stefano Manferlotti