Thomas Jay è di nuovo tra noi. Lo scrittore italoamericano nato dalla penna di Alessandra Libutti torna a vivere grazie all’affetto dei fan e alla voce di Ivan Anoè, attore e doppiatore. Dopo nove anni di lunga e travagliata storia editoriale, infatti, la scrittrice romana torna in possesso dei diritti della sua opera e così Thomas Jay si ripresenta al grande pubblico sotto la nuova veste di audiolibro, disponibile su Audible.
Ma chi è Thomas Jay? Un uomo, uno scrittore, un detenuto a vita. Uno pseudonimo dietro cui si nasconde semplicemente Stefano e il destino al quale si è lentamente piegato. Cresciuto dalla nonna e dalla sua amica Lillina, viene presto strappato a quella parvenza di famiglia, destinazione Stati Uniti. È lì che ha inizio il suo personale inferno fatto di fughe, riformatori e una condanna che lo terrà per sempre dietro alle sbarre.
«L’unica lezione che avrei imparato sarebbe stata quella che a ogni male segue sempre un peggio».
È questa citazione che raccoglie perfettamente tutto il Thomas Jay-pensiero. Il lettore si ritrova davanti a un uomo sconfitto dalla vita, tradito da una società che non lo ha mai protetto fin da quando era solo un ragazzino e che lo condanna senza appello. E così comincia a vedere sé stesso solo attraverso questa lente caricandosi sulle spalle un destino ineluttabile che non prevede altro che il fallimento. Quella che ci viene presentata è infatti una figura complessa che nella scrittura trova l’unico modo per dare un senso al mondo che lo circonda, un mondo che lo respinge e da cui ostinatamente si tiene lontano fino alle estreme conseguenze.
Nessuno, però, è mai davvero un’isola e la vita di Thomas ruota attorno a tre figure fondamentali, che lo definiscono: Max è l’uomo che lo fa appassionare alla letteratura ma soprattutto la molla che gli farà scrivere il suo primo romanzo e Sam, il critico letterario che sarà il suo unico riferimento per tutta la vita ma anche l’uomo che gli aprirà le porte dell’abisso. Ma è Ailie il vero centro di tutto, la donna a cui si rivolge raccontando la sua vita nelle lettere che compongono questo romanzo. Lei è simbolo di libertà e riscatto, dell’essere finalmente visibili e di avere qualcosa per cui lottare. E non conta che si tratti di una lotta contro i mulini a vento, che non cambierà quel fine pena mai ma nel percorso di Stefano vuol dire accettare sé stesso dopo un lungo, lunghissimo travaglio interiore.
Alessandra Libutti, con una scrittura ricca che dà forma alle emozioni, firma un libro che parla di errori e rinascita. Il racconto intimo di un uomo troppo presto etichettato come un delinquente ma che, in realtà, aveva solo bisogno di una mano tesa a cui aggrapparsi.