Sarà una melodia mai udita fino a oggi quella che il pubblico potrà ascoltare mercoledì 17 maggio, in Man œ uvre de Matador (Bach in Thinkerbell) dell’artista LETIA – Letizia Cariello. L’azione performativa si svolgerà alle 18.30 e alle 19.30 nel nuovo spazio appena restaurato del btr. L’iniziativa si colloca all’interno della mostra I nodi dei giardini del paradiso che, in poco più di un mese dall’apertura, ha già superato i 15 mila visitatori.
L’azione performativa
Dalla gabbia dorata di LETIA – Letizia Cariello, parte delle installazioni che presentano 35 tappeti della Fondazione Tassara, le Sonate e Partite per violino solo di Johann Sebastian Bac h saranno eseguite dall’ensemble Bazzini Consort come un’unica partitura dai primo violino Gabriele Bellu, Camilla Squassina, Olga Avramidou e Guglielmo Ghidoli.
La composizione musicale, diretta dal Maestro Aram Khacheh , darà voce a quell’oggetto misteri oso che evoca una gabbia per uccellini come si usava nell’Ottocento, ma non solo. L’intreccio di fili rossi fra le sbarre, costruiti da LETIA – Letizia Cariello, ricordano anche il tracciato dei frattali o delle molecole
Musicisti toreri
Non a caso l’installazione Thinkerbell porta il nome di una delle protagoniste di Peter Pan, la piccola grande donna piena di passione e di coraggio che parla con un suono, il campanellino, e diffonde la polvere delle fate, magica e intangibile come la performance.
«La gestualità di chi suona ricorda la gestualità dei toreri. Sono in gabbia, ma la musica esce e si diffonde all’esterno delle grate dorate» spiega LETIA – Letizia Cariello la cui perfomance prevede anche una specifica vestizione dei musicisti . L’azione performativa unisce la melodia al coraggio dei violinisti toreri, la fugacità delle note musicali allo sguardo dello spettatore.
I tappeti di LETIA – Letizia Cariello
La Thinkerbell dell’artista è appoggiata su un mosaico di tappeti da esterno, parte delle in edite installazioni, Beauceant e Aracne, realizzate proprio per questa mostra.
Beauceant è costituita dai tappeti stessi montati su telai sostenuti da carrucole, bitte marinar e e staffe di acciaio con l’ausilio di cordami da vela rossi che percorrono lo spazio arrotolandosi sulle travi del soffitto, in un gioco di intrecci che ricorda il reticolo delle sartie dei velieri.
Aracne è una sorta di labirinto che accompagna il cammi no dei visitatori e si snoda grazie a una sequenza di maniglie passamano di acciaio lucidato a specchio disegnate dall’artista, attraversate da una unica gomena rossa che guida le persone come il mito antico del filo d’Arianna. L’orchestrazione di questi e lementi s’ispira idealmente alla Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri di Pisa le cui pareti accolgono vessilli e trofei della Battaglia di Lepanto.
Pensieri dal pubblico de I nodi del giardino del paradiso
È proprio il tappeto, presentato come opera d’arte misteriosa e da scoprire, che sta incantando da più di un mese i visitatori della mostra. Lo dimostrano le tante dediche in tutte le lingue lasciate nel libro dei commenti da un pubblico sempre più affascinato dai manufatti esposti. «La storia di og nuno di questi tappeti è incredibile» scrive Ali. «Una mostra tanto inaspettata quanto meravigliosa» lascia come ricordo Mariella. «Il filo che ricorda e conduce al passato e ci guida verso il futuro» riflette Manuela. Poche righe dopo, l’emozione di Silva na: «È stato come entrare in un sogno».
Romain Zaleski, fondatore della Fondazione Tassara
In occasione delle manifestazioni legate a Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 , la Fondazione Tassara ha deciso di mettere a disposizione una parte della sua inestimabile collezione di tappeti, donata dal fondatore Romain Zaleski. L’obiettivo è far conoscere e apprezzare al grande pubblico alcuni manufatti abitualmente destinati all’esposizione in mostre temporanee nei maggiori musei del mondo.
Il progetto espositivo I nodi del giardino del paradiso, a cura di LETIA – Letizia Cariello e Giovanni Valagussa, co – prodotto da Fondazione Tassara e Fondazione Brescia Musei, raccoglie una preziosa selezione di 35 tappeti dell’area del Turkestan, scelti all’i nterno dell’ampio corpus della collezione di Zaleski e per la prima volta esposti al pubblico accanto a un nucleo di opere di arte contemporanea legate al tessile di Alighiero Boetti, Herta Ottolenghi Wedekind, Sheila Hicks, Ibrahim Mahama e Raùl De Nieves e alla video installazione di Wladimir Zaleski Nelle Terre delle Tenebre.
Grazie alla mostra in corso la simbologia, la realizzazione e la storia del tappeto vengono valorizzati. «Il tappeto nella storia ha fatto viaggi stupendi, dall’Asia all’Europa e a nche negli Stati Uniti» ha detto Romain Zaleski , fondatore della Fondazione Tassara. «La sua peculiarità è quella che permette di creare un legame tra popoli diversi e di unire le persone».
Modalità di partecipazione
È vietato fare fotografie e video durante la performance, a ingresso gratuito, ma su prenotazione obbligatoria al Cup (Centro Unico Prenotazioni): cup@bresciamusei.com o 030 2977833/834
Biografia dell’artista
Letizia Cariello LETIA – Letizia Cariello nasce in una famiglia di origine napoletana dedita da più di 250 anni alla scultura. Dopo la laurea in Storia dell’Arte all’Università Statale di Milano, si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, dove oggi è Professore Ordinario di Anatomia Artistica nella Scuola di Scultura. Le opere dell’artista – disegni, installazioni, video, sculture – sono attualmente esposte diverse collezioni pubbliche e private, tra cui: il National Museum of the Woman in the Arts di Washington, il Mint Museum di Charlotte, il Museion – museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. LETIA Le tizia Cariello è rappresentata in Italia dalla Galleria Massimo Minini di Brescia. www.letiziacariello.com.
Sito internet www.fondazionetassara.it www.bresciamusei.com www.letiziacariello.com www.dimoresorichebergamo.it
Social network Instagram: @fondazionetassara @bresciamusei @letizia_kariello Facebook: Fondazione Tassara | Fondazione Brescia Musei Twitter: @bresciamusei
IMMAGINI: Allestimento © Luca Zanon
Direttore responsabile di No#News Magazine.