Non è oro tutto ciò che luccica, e i film dell’orrore lo sanno bene. Quale che sia infatti il loro sottogenere, gli horror movie ruotano spesso attorno al medesimo filo conduttore, ovvero che le apparenze ingannano. Non solo, ma tutti noi, a un certo punto della vita, attraversiamo una “tempesta”, inevitabilmente ostinata e dovuta anche a ragioni non sempre deducibili. In “The Rental”, film prodotto e diretto da Dave Franco, fratello del più noto James, questa tempesta prende forma in un pernottamento fuori città da parte di quattro persone.
Charlie e Mina sono due colleghi che decidono di lasciarsi alle spalle le fatiche del lavoro. Un giorno trovano in rete un annuncio che reca la disponibilità di prenotare una bellissima villa sul mare. Una volta convinti i rispettivi partner, si lasciano alle spalle la routine e abbracciano finalmente la prospettiva di passare un meritato weekend sulla costa.
L’atmosfera che si percepisce dall’inizio è quella di un lento peggioramento della sensazione di pace e tranquillità che i giovani hanno provato per poco al loro arrivo. Vera protagonista della storia è la casa, così altera e affascinante, che sembra animarsi lei stessa di uno spirito prima accogliente e poi minaccioso.
Un tema classico e caro agli addetti ai lavori, che hanno fatto del fenomeno del “trasferimento” da un posto all’altro un fattore psicologico su cui fare perno nei film horror, lungo o breve che fosse.
Ma mentre nei thriller di Hitchcock prevaleva la componente tecnica, dove il ruolo da protagonista spettava prima di tutto all’abile cinepresa, o in quelli di Polanski era la recitazione iper-realista a suscitare in noi lo sdegno vero e proprio, qui in The Rental sono soprattutto gli intrecci di trama a farla da padrone.
Galeotto è infatti un interessante sviluppo di una delle due coppie da cui nasceranno delle sinistre conseguenze, in un crescendo di suspense che regge bene il confronto con i più grandi titoli, senza basarsi soltanto su un eccessivo “splatter”.
I quattro attori protagonisti sono molto a loro agio, così come le ambientazioni creano in noi spettatori la giusta attrazione e paura che una casa in affitto può suscitare durante una vacanza. Molto originale la disposizione dei titoli di coda come unico perfetto coronamento di questo godibilissimo film.
Vorrebbe avere una conversazione con Audrey Hepburn, ma si accontenterà di sognarla guardando i suoi film.
Ama leggere: legge qualsiasi cosa scritta su qualsiasi superficie materiale e, se la trova particolarmente attraente, la ricopia subito senza pensarci troppo.
E fu così che iniziò millemila quaderni delle citazioni sparpagliati tutti sulla sua scrivania in disordine.