L’oceano ha un passato e come tale portatore di storia lega tutti gli istanti della popolazione cilena. Dagli indigeni della Patagonia ai corpi gettati in acqua degli oppositori politici alla dittatura di Pinochet.
Un popolo del mare che non aveva parole adatte a tradurre “Dio” e “polizia”, tanto forte e nobile era la fede nella Natura e nei rapporti umani.
Suprema conoscenza del mare e delle innumerevoli isole su cui trovare riparo, precise previsioni atmosferiche seguendo l’istinto quasi divino e volontà di credere che sia sacro conservare le proprie tradizioni. Disegni scritti sui corpi nudi che riconducevano direttamente al cosmo e alle stelle per tessere un filo importante con l’ universo intero. Esplorare per conoscere la Natura, compagna di fede e di pensieri vitali.
Interventi di cristianizzazione e di conquista invasero e sterminarono tutto. Intenti civilizzatori e di distruzione di un patrimonio umano nato e con il diritto di rimanere così.
Un Cile visto tutto per intero da Nord a Sud grazie ad un’artista che ne ha costruito la lunghissima forma. Un documentario che restituisce con un velo di mistero la storia del popolo cileno soprattutto attraverso la testimonianza dei pochi discendenti rimasti.
Purtroppo sin dall’inizio poca spettacolarità nell’immagine volta a illustrare le meraviglie della natura cilena. Testo povero di contenuti e per di più ripetitivo. L’acqua quasi come legame forzato tra la storia presente e passata di quella gente: lo sforzo per incollare c’è e si vede e la cosa infastidisce. Dovizia inutile di particolari che rimandano a un tetro gusto per l’atrocità: molto meno sarebbe bastato per rendere consapevoli della brutalità di un regime dittatoriale.
Da vedere, ma senza aspettative.
No#News Magazine è il periodico dell’ozio, non nell’accezione oblomoviana del temine, ma piuttosto in quella dell’Antica Roma dell’otium, ovvero del tempo (libero) da impiegare in attività di accrescimento personale. L’ozio, quale uso ponderato del tempo.
Una luogo di analisi e dibattito (senza essere troppo pomposi) sulle numerose sfaccettature e forme che la cultura può assumere e della pienezza di emozioni che questa può dare.
Una rivista che osserva e narra il fermento delle “nove arti” e che indaga la società odierna al fine di fornire approfondimenti meditati e di lungo respiro.