A soli quarantadue anni dopo l’uscita del primo e storico capitolo della saga diretta da Michael Winner, Il giustiziere della notte tornerà al cinema a partire dall’8 marzo. Il remake diretto da Eli Roth darà una versione più moderna di un grande classico del genere poliziesco.
Questa volta ad indossare i panni di Paul Kersey, resi celebri dall’indimenticabile Charles Bronson, sarà Bruce Willis. In questa versione sarà un rinomato chirurgo del pronto soccorso di Chicago la cui vita viene completamente stravolta dall’omicidio della moglie e dal coma di sua figlia. Emotivamente bloccato, Kersey chiede aiuto a suo fratello Frank e ai detective Raines e Jackson su eventuali aggiornamenti riguardo all’arresto degli uomini che hanno distrutto la sua famiglia. Da quel preciso momento Paul cesserà di esistere e al suo posto subentrerà il giustiziere che con il suo desiderio di vendetta andrà a caccia dei colpevoli. Sarà un angelo custode per la comunità o solamente un inquietante mietitore in preda al desiderio di uccidere?
Rabbia e destino, un’accoppiata volubile e pericolosa, sono i veri protagonisti di questa pellicola. Non possiamo prevedere il loro arrivo e nemmeno potremo mai sapere quanto lontano, o quanto vicino, possano spingere il nostro vero io. Il personaggio di Kersey si lega indissolubilmente a questi due fattori prima di scoprire realmente chi sia davvero ossia un uomo che cerca giustizia al di fuori della legge. La scelta di Bruce Willis come giustiziere è solamente la conferma di come questo attore riesca ad impersonare in maniera impeccabile personaggi sfaccettati ed emotivamente instabili.
Questa drammatica premessa spinge il remake di Eli Roth verso una nuova era toccando una tematica particolarmente attuale nella realtà americana: la giustizia privata. La situazione è completamente diversa rispetto a quella presentata negli anni ’70, la violenza di Paul Kersey nasce dalla frustrazione e la perdita di speranza nel dipartimento di polizia. Infatti, quando trova un indizio sceglie di armarsi e di indagare da solo piuttosto che affidarsi ai due detective incaricati.
Il giustiziere della notte è un ottimo film che purtroppo esce nelle sale in un periodo particolare nella storia degli Stati Uniti. Dopo numerosi attentati, sanguinose sparatorie nelle scuole e l’opinione pubblica divisa sul tema delle armi da fuoco, non esiste momento peggiore per un film che non solo feticizza la violenza armata, ma la giustifica anche. Una pellicola che mostra come le persone comuni si possano equipaggiare con estrema semplicità entrando in un qualsiasi negozio d’armi.
Come ha dichiarato lo stesso regista: “Sapevamo che non potevamo raccontare la stessa storia dei primi anni ’70. La situazione è molto diversa nel nostro paese in questo momento. Le persone hanno la fantasia di ripulire le strade, di occuparsi da soli del crimine e di combatterlo. Questo è uno dei motivi per cui i film sui supereroi sono così popolari. Il film ruota attorno all’idea che la gente comune possa avere il potere di fermare il crimine e combattere il male.”
Il giustiziere della notte è dunque un film godibile, ideale per tutti coloro che sono alla ricerca di un po’ di adrenalina e di avventura. Per i cultori della saga, invece, avranno a che fare con un Paul Kersey completamente diverso rispetto a quello cui sono soliti guardare sicuramente più moderno ed attuale.
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