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#Horse Girl: come non scrivere uno psico-thriller

#Horse Girl: come non scrivere uno psico-thriller

Horse Girl è un film distribuito il 7 febbraio 2020 sulla piattaforma di streaming Netflix.

La protagonista di questo film è Sarah (Alison Brie), una ragazza che lavora come commessa in un negozio di hobbistica e nel tempo libero pratica zumba , guarda le serie TV, e pratica equitazione con il suo cavallo Willow, ma tuttavia ha difficoltà a relazionarsi con le altre persone, così la sua coinquilina Nikki (Debby Ryan) le fa conoscere Darren (John Paul Reynolds) col quale intraprende una relazione sentimentale. Sarah inizia ad avere strani sogni a causa dei quali inizia a dubitare della realtà circostante e ciò la fa scivolare sempre più nella follia.

https://www.youtube.com/watch?v=9ZXjjaqAqTQ

Una Trama da far girare la testa

Personalmente trovo la trama poco comprensibile per lo spettatore, nel film sono inserite scene di Sarah nel mondo reale e successivamente in quello onirico. Questo passaggio avviene continuamente e senza un apparente nesso logico, e così facendo lo spettatore finisce per andare in confusione con la conseguente necessità di rivedere varie volte la scena al fine di comprenderla.

Tutt’ uno con Sarah.

Alison Brie è stata bravissima ad interpretare il personaggio, nello svolgersi della trama lo spettatore non può fare a meno di entrare in empatia con lei: a dispiacersi per il fatto che le sue paranoie la stanno man mano allontanando dai suoi amici e la fanno sentire un’estranea nel mondo in cui ha sempre vissuto ma che ora non riconosce più come familiare e sicuro, ma sconosciuto e nemico. Persino provare il suo sbigottimento e paura dell’ignoto nel ritrovarsi in luoghi dove non ricorda neppure di essersi recata, percepita come un brivido. Personalmente trovo anche un’accettabile caratterizzazione dei personaggi secondari.

Rapimenti alieni, viaggi nel tempo o cosa?

Il finale del film da un lato sembra fornire una risposta ai dubbi di Sarah, ma dall’altro crea ancora più domande nello spettatore, rendendo quindi il film ancora più incomprensibile.

Se non fosse stato per questo finale, sarebbe stato uno psico-thriller fatto bene ma solo un po’ confusionario, ma a causa di ciò il film merita una valutazione di 2.6/5.

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