Il Wildlife Photographer of the Year, il premio più ambito nel mondo della fotografia naturalistica, ha appena svelato i suoi vincitori per l’edizione 2024. Quest’anno segna un traguardo storico: il 60° anniversario di questo prestigioso riconoscimento conferito dal Natural History Museum di Londra. Mai come quest’anno la competizione ha dimostrato quanto la natura possa ancora sorprenderci, regalandoci immagini che sfidano l’immaginazione e catturano l’essenza stessa della vita selvaggia.
Il re degli abissi: Shane Gross

A conquistare il titolo di Wildlife Photographer of the Year è stato il canadese Shane Gross, fotoreporter specializzato in conservazione marina. La sua opera, intitolata “The Swarm of Life”, ci trasporta in un mondo sommerso di straordinaria bellezza. L’immagine, che ritrae un brulicante sciame di girini di rospo occidentale, è il risultato di ore di paziente attesa e abilità tecnica. Gross ha trascorso interminabili momenti immerso nelle acque di un lago dell’Isola di Vancouver, muovendosi con la delicatezza di un ballerino per non disturbare i fragili strati di alghe e sedimenti sul fondo.
Una giuria rapita dalla magia
Kathy Moran, presidente della giuria, ha elogiato l’opera di Gross definendola un capolavoro di luce, energia e connessione.
“L’immagine cattura perfettamente l’intreccio vitale tra ambiente e creature che lo abitano”, ha commentato Moran. “Siamo entusiasti di aggiungere una nuova specie all’archivio del Wildlife Photographer of the Year, dimostrando come la natura possa ancora stupirci con la sua infinita varietà”.
Oltre l’ordinario: una nuova visione della natura
Negli ultimi anni, il concorso ha posto l’accento su ambienti e specie spesso trascurati, ma capaci di suscitare lo stesso senso di meraviglia delle più iconiche scene di natura selvaggia. Questa tendenza riflette un cambiamento nella percezione della fotografia naturalistica, che si spinge oltre i confini del consueto per esplorare gli aspetti più nascosti e sorprendenti del mondo naturale.
Un’esposizione da non perdere
Come da tradizione, le fotografie vincitrici saranno esposte al Natural History Museum di Londra. L’esibizione per il 60° anniversario, che aprirà i battenti l’11 ottobre, sarà un viaggio attraverso sei decenni di fotografia naturalistica. Oltre alle opere vincitrici di quest’anno, i visitatori potranno ammirare una selezione dei grand prix delle passate edizioni, ripercorrendo l’evoluzione di questa forma d’arte e il suo impatto sulla nostra comprensione del mondo naturale.
Il Wildlife Photographer of the Year 2024 ci ricorda, attraverso immagini di straordinaria potenza e bellezza, quanto sia prezioso e fragile il nostro pianeta. Ogni scatto è un invito a meravigliarci, a riflettere e, soprattutto, a proteggere la straordinaria diversità della vita sulla Terra.
Vediamo di seguito le altre fotografie vincitrici nelle varie categorie del concorso.
























Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.