Milano si prepara ad accogliere una delle manifestazioni più iconiche dell’installazione artistica contemporanea durante la Design Week 2025, in programma dall’8 al 13 aprile. La Fondazione Pistoletto Cittadellarte presenta “Porte-Uffizi”, un’opera del maestro Michelangelo Pistoletto che invita il pubblico a varcare soglie simboliche verso un futuro più sostenibile e consapevole.

La metamorfosi dell’arte in azione sociale

Nel suggestivo scenario dei chiostri del Museo Diocesano di Milano, all’interno del “Giardino delle Idee” curato da Vanity Fair, prende vita un’installazione che trascende i confini tradizionali dell’arte. “Porte-Uffizi” non è semplicemente un’opera da contemplare, ma un invito all’azione, alla trasformazione, alla responsabilità collettiva. Cornici di porte in legno rappresentano i diversi uffici della Fondazione Pistoletto, ciascuno dedicato a un’area specifica del sistema sociale: Nutrimento, Arte, Lavoro, Moda, Ecologia ed Educazione.

Attraversare queste porte simboliche significa immergersi in una visione alternativa del nostro vivere quotidiano. La porta del Nutrimento ci conduce verso una concezione dell’agricoltura che intreccia produzione e cultura, quella dell’Arte ci ricorda il potenziale trasformativo della creatività, mentre la porta del Lavoro ci invita a immaginare un nuovo paradigma professionale in cui etica ed economia possono coesistere armoniosamente.

Un manifesto contro l’Antropocene

In un’epoca in cui l’impronta umana sul pianeta ha raggiunto livelli critici, Pistoletto e il direttore di Cittadellarte Paolo Naldini lanciano un messaggio chiaro: è tempo di emettere giudizio, di guardare alla realtà con occhi nuovi e di impegnarsi in un progetto di ridefinizione radicale del nostro modo di vivere.

“L’Antropocene ci impone di mettere l’arte al centro del nostro progettare e operare per creare una prospettiva radicalmente diversa,” afferma Naldini. “Solo così potremo ritrovare quell’armonia e quell’equilibrio che sembrano svaniti.” L’installazione diventa così un laboratorio concettuale in cui ripensare le fondamenta della nostra società.

Dialoghi aperti per un futuro sostenibile

La presenza di Fondazione Pistoletto alla Design Week non si limita all’installazione. In collaborazione con l’Università Statale di Milano, è stato organizzato un ciclo di talk quotidiani che approfondiscono ciascuna area tematica. Esperti del settore, accademici e innovatori si alterneranno sul palco per condividere visioni e strategie di trasformazione sociale responsabile.

Dal nutrimento consapevole con Armona Pistoletto e Davide Campagna (noto come Cotto al Dente), alle riflessioni sull’arte contemporanea con Michele Cerruti But e Fabio Giampietro, fino ai dialoghi sul futuro del lavoro con Alberto Dalmasso, fondatore di Satispay, e sull’ecologia con Valeria Margherita Mosca, esperta di etnobotanica. Ogni incontro rappresenta un’occasione per interrogarsi su come l’arte possa diventare motore di un cambiamento etico e sostenibile.

Un laboratorio vivente di trasformazione sociale

Fondazione Pistoletto Cittadellarte, nata nel 1998, si definisce “radicalmente dall’arte, piuttosto che solo per l’arte”. Questa visione si concretizza in programmi di residenze artistiche che dal 1999 hanno coinvolto oltre 2000 artisti da più di 50 paesi, e nell’Accademia UNIDEE che offre percorsi formativi dedicati ad Arte, Sostenibilità e Impegno Sociale.

La rete di collaborazioni della Fondazione è impressionante: dalle Nazioni Unite ai ministeri italiani, da aziende globali a cooperative locali. Questa capacità di dialogare con realtà diverse testimonia la convinzione profonda che l’arte possa essere il collante capace di unire mondi apparentemente distanti nella costruzione di un futuro condiviso.

L’invito di Pistoletto alla Design Week è chiaro: attraversare queste porte simboliche non è un atto passivo, ma l’inizio di un percorso di responsabilità e immaginazione attiva. In un mondo dominato da crisi climatiche, disuguaglianze e conflitti, l’arte diventa lo strumento privilegiato per coltivare quella “responsabilità illimitata” che sola può guidarci verso un domani più equo, sostenibile e profondamente umano.