Milano festeggia i 150 anni dal primo trattato di Amicizia tra Italia e Giappone, aprendo le porte di Palazzo Reale, all’esposizione dei più celebri artisti dell’Ukiyoe con la mostra “Hokusai, Hiroshige e Utamaro”, aperta dal 22 settembre al 29 gennaio 2017.

La mostra è un percorso attraverso 200 silografie policrome e libri illustrati, provenienti dal museo “Honolulu museum of art”, promossa e prodotta dal Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale, Mondomostre Skira e curata dalla Professoressa Rossella Menegazzo.

Quello che viene proposto è un percorso nel misterioso mondo dell’Ukiyoe (“yo” mondo e “uki” fluttuante), termine che da negativo per il buddismo assume una connotazione positiva nel 1600 in epoca Edo.

Ukiyoe diventa sinonimo della celebrazione ed esaltazione dei piaceri effimeri della vita, attraverso lo Jeruri (teatro dei burattini), la letteratura Kana e la poesia Haiku.

“Vivere momento per momento, volgersi interamente alla luna, alla neve, ai fiori di ciliegio e alle foglie rosse degli aceri, cantare canzoni, bere sake, consolarsi dimenticando la realtà,

non preoccuparsi della miseria che ci sta di fronte, non farsi scoraggiare, essere come una zucca vuota che galleggia sulla corrente dell’acqua: questo, io chiamo ukiyo”

cit Ueda Akinari

Un viaggio che coinvolge anche i più piccoli, con proposte come il laboratorio “I racconti dell’onda”, per portarli a scoprire in maniera divertente il Giappone.

Il percorso delle opere è organizzato per mettere a confronto i tre grandi maestri, per far cogliere allo spettatore le differenze e le similitudini, far vedere come temi ripetuti ma possono essere trattati da diverse prospettive.

Video spiegano l’arte del Surimono (letteralmente “la cosa stampata”), piccoli fogli di riso stampati con una matrice in legno di ciliegio, utilizzati solitamente per ricorrenze particolari; si nota come questo tipo di stampe sia un lavoro di equipe e di collaborazione tra artisti, intagliatori ed editori.

La mostra inizia con la sezione “Paesaggi e luoghi celebri: Hokusai e Hiroshige” dove sono esposte vedute prospettiche di cascate e ponti, ad esempio “Katsushira Hokusai”, una cascata famosa dove un eroe si fermò a lavare i suoi cavalli; continua con le Trentasei vedute del monte Fuji di Hokusai, di cui la più famosa è la “Grande Onda”, dove il tema ricorrente è la veduta del monte Fuji visto dai luoghi più belli e famosi del Giappone; questa sezione si conclude con “Le cinquantatre stazioni di posta del Tokaido” di Hiroshige, l’artista ha riprodotto le stazioni di posta sulla strada principale che porta da Edo (Tokio) alla capitale imperiale Kyoto, durante l’epoca Tokugawa (1603-1868), un’ opera molto caratteristica è “Utagawa Hiroshige”.

Segue la sezione “Tradizione letteraria e vedute celebri: Hokusai”, silografie composte per un pubblico colto, sono qui riprodotti i ritratti dei più grandi poeti cinesi e giapponesi, ad esempio “Katsushika Hokusai”.

Inoltre c’è “Rivali in natura: Hokusai e Hiroshige” che raccoglie lavori in cui i due maestri si cimentano nell’arte kachoga (pittura dei fiori e uccelli), dove i due si scontrano con opere stupefacenti che rappresentano la natura, un altro tema molto diffuso nello ukiyoe, molto utilizzate a scopo decorativo. Gli esempi più suggestivi sono “Utagawa” di Hiroshige (libellula e crisantemi) e “Katsushika” di Hokusai (cardellino e ciliegio piangente).

Successivamente incontriamo Utamaro con il genere bijinga (pittura di beltà femminile), dove il tema principale sono le cortigiane, le case da tè e il quartiere del piacere di Yoshiwara. Il maestro non si accontentò di realizzare dei ritratti, ma rivoluzionò questo genere ponendo particolare attenzione ai dettagli, come i tessuti e le acconciature, eseguendo uno studio approfondito sulla psicologia dei soggetti femminili, ciò si nota nelle espressioni e nelle pose delle fanciulle ritratte.

La mostra si conclude con i Manga di Hokusai, 15 volumi in cui il maestro disegna schizzi di tutti i generi, da scene quotidiane a creature mistiche.

Tutte queste opere ci sono giunte in maniera trasversale, poiché in Giappone nel 1850 erano considerate in Giappone carta straccia, infatti venivano utilizzate per imballare ceramiche e oggetti fragili, ma  grazie a una scoperta casuale di Felix Bracquemond, la moda del Giappone ha iniziato la sua ascesa in Francia, ispirando artisti impressionisti del calibro di Manet e molti fotografi dell’epoca, così lentamente il mondo Occidentale è venuto a conoscenza della moda e dell’arte Giapponese.

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La mostra di Palazzo Reale inaugura un anno di esposizioni e spettacoli sulla cultura Giapponese:

  • 19/9 – 1/01 “L’incompletezza” a Piazzale Luigi Cadorna 4
  • 24- 26 Settembre “Japan Folk Festival”
    • 24 settembre “concerto” Conservatorio Verdi ore 20.30, ingresso libero
    • 25 e 26 settembre “mostre” a Teatro dal Verme
  • 30/9 -29/01 “Kishio Suga. Situations” in Bicocca
  • 9/10 “Yujo” a Spazio Teatro 89
  • 15 e 16 Ottobre “AMA NO HARA (le pianure del cielo)” al Mudec (MI)
  • 17 e 18 Ottobre “Incontro con Ikebana” al Mudec
  • Novembre e Dicembre “Eterne stagioni. Corrispondenze poetiche tra antichi byōbu giapponesi e artisti contemporanei” a Galleria Nobili