Escher viene presentato in una mostra itinerante che vede come sedi Roma, Bologna, Treviso e alla fine approda a Milano, Palazzo Reale, Piazza Duomo, 12.

La mostra è aperta dal 24 giugno al 22 gennaio 2017, è stata promossa dal Comune di Milano, prodotta e organizzata da Arthemisia Group, 24 Ore Cultura e Escher Foundation, a cura di Marco Bussagli e Federico Giudiceandrea.

L’artista viene presentato al pubblico milanese con un’esperienza sensoriale unica, dove arte e matematica si fondono sulla carta in opere complesse e divertenti, dove la parola d’ordine non esiste o potrebbe essere “caos nell’ordine”, lo stesso istinto si confronta con una realtà impossibile.

Escher amante delle forme spigolose modifica la prospettiva per renderla in morbide onde, presenta 200 opere d’arte in una collezione unica, che passa per tematiche che raccontano la sua vita.

La prima “La formazione: l’Italia e l’ispirazione Art Noveau”, dove l’artista olandese viene per la prima volta in Italia mentre studia sotto la guida di Samuel Jessurum de Mesquita, famoso esponente del New Liberty, questo sarà il viaggio che gli cambierà la vita artistica, con la tecnica della tassellazione.

Si passa “Dall’Alhambra alla tassellatura”, in questo periodo studia il monumento moresco dell’Alhambra e approfondisce lo studio del mosaico.

Poi “Superfici riflettenti e struttura dello spazio”, durante questo periodo Escher si diverte a studiare nuove forme e prospettive, dal microcosmo al Io interiore, un esempio è “Profondità” del 1955.

L’esperienza sensoriale prosegue con “Metamorfosi”, il nome è preso dall’omonima opera d’arte dell’autore, dove le trasformazioni sono un turbinio di forme e sensazioni, che portano il pubblico in uno stato di puro stupore, ma l’artista va oltre prendendo possesso della simmetrica architettura italiana trasformandola in qualcosa di completamente diverso.

Successivamente si entra nel mondo dei “Paradossi geometrici: dal foglio allo spazio”, in questa da fase dominano la matematica e la geometria in un tripudio di forme.

La mostra si conclude con “Economia escheriana ed Eschermania”, l’attenzione è concertata sulla vita quotidiana dell’artista che soddisfa le richieste del committente, ma anche qui appone la sua idea con nuove e stravaganti soluzioni, un esempio è “Larix” un’illustrazione per le poesie di Holet.

Conclusa la mostra lo spettatore avrà un’ulteriore sorpresa le “Scale sognanti”, una particolare esposizione tutta da scoprire, dove la realtà diventa relatività e ciò che sembra assurdo diventa normale.

La mostra di Escher è un posto dove passare un pomeriggio diverso nella bellissima Milano, dove il confine tra realtà e fantasia diventa esile, grazie alla prospettiva matematica di un genio.

Il pubblico non solo si meraviglierà, con opere come “Mano con sfera riflettente” o “Convesso e Concavo”; ma verrà anche guidato attraverso un percorso di approfondimento dell’artista che darà a chi osserva nuovi spunti di riflessione su sé stesso e sulla realtà che lo circonda.

Ma in questo spazio non sono solo gli adulti a divertirsi, ma anche i più piccoli con i giochi all’interno della mostra e i laboratori dedicati a loro.

È un’esperienza aperta a tutti dove l’età diventa relativa, come la realtà espressa nelle sue opere d’arte.