Nel 2014 esce il suo primo album, I Piedi Sul Cruscotto. Nello stesso anno conquista una candidatura ai David di Donatello grazie alla colonna sonora di Smetto Quando Voglio. Il 19 ottobre sarà possibile ascoltare il suo nuovo album Tormentone e ,nel frattempo, noi di No#News abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui Nico Scardamaglio, in arte Scarda.
Ciao Scarda! Iniziamo con una domanda facile. Quali sono i brani e gli artisti che nella tua playlist non possono mancare?
Allora sicuramente Battiato che in questi anni è stato il mio punto di riferimento. Lui fa quello che io cerco di fare, ovvero dare spessore alle cose. Sono, poi, la tipica persona che ascolta Battisti e De Andre. Riguardo la roba più attuale, Brunori Sas, Cosmo nonostante il beat cassa 4, mi piacevano i The Giornalisti fino a Fuoricampo, ma non disprezzo la loro nuova svolta pop.
Tu hai citato i grandi artisti italiani di un tempo, il tuo album esce con l’etichetta indie ma i tuoi testi ricordano molto quei tempi e quello stile. Con quali di questi Scarda si vedrebbe in un ipotetico duetto?
Battiato sicuramente, sarebbe il mio sogno.
Cosa si nasconde dietro il titolo del nuovo album “Tormentone”?
Voleva essere un gioco di parole. Tormentone può essere la canzone dell’estate, ma, in realtà,ogni canzone descrive tormento interiore. È stato anche un tormento far uscir quest’album, poiché ci sono stati dei problemi con l’etichetta precedente. Inoltre non ho sempre qualcosa da dire.
Nelle tue canzoni parli sempre di esperienze personali e del tuo vissuto. Com’è stato dover scrivere una canzone su commissione leggendo il copione di un film (smetto quando voglio)? Com’è stato immergersi in quel mondo e provare ad interiorizzarlo?
Non è stato difficilissimo, specialmente per il primo film della saga. In realtà è tutto un esercizio di tecnica. Non avendo vissuto quello cose devi far ricorso a quella dote, che hai o non hai, di leggere un copione e provare a tirarci fuori una canzone. La cosa difficile è stato forse lavorare per gli altri due film, poiché l’ispirazione iniziava a mancare. Scrivere su commissione mi diverte in modo diverso rispetto allo scrivere quello che sento, ma è comunque una cosa che faccio. Io non scrivo solo canzoni per me, ma anche per altri, che ancora non si sentono in giro, ma un forse un giorno chissà.
I testi delle tue canzoni descrivono un tipo di relazione vera e quotidiana. Siamo lontani dai ragazzi di Baglioni in “Piccolo grande Amore”, qui non abbiamo principi azzurri e principesse ma piuttosto i problemi che gravitano attorno all’amore: il tradimento, la violenza, il non riuscire a far ripartire una storia nonostante ci si ami. Cos’è per Scarda l’amore nel 2018?
Si, io ho cercato di esaminare l’amore a 360 gradi, provando ad analizzare anche quelli che sono i problemi di una relazione, piuttosto che gli aspetti positivi di quando una storia la si vive bene. Io posso dire che l’amore del 2018 è uguale a quello del 1968, ma di quello stesso sentimento io ho voluto parlare dei lati più nascosti, e se vogliamo oscuri, proprio perché il disco ne descrive il lato tormentoso.
Quale sarà la configurazione del concerto? Nel tuo nuovo tour sarà presente il classico “Acoustic Time”?
Durante il concerto di saranno delle basi registrate per esigenze economiche, ma la maggior parte sarà suonato. Noi saremo in quattro: tastiera, chitarra e voce, basso e batteria. Gli Acoustic Time ci saranno, ma saranno costanti: ogni due canzoni del nuovo disco, ci sarà un pezzo vecchio fatto in acustico ed, infine, una canzone interamente chitarra e voce. Non volevo un concerto omogeneo, ma volevo creare un sali e scendi continuo di emozioni.
Il tuo primo album era quasi interamente chitarra e voce, in quest’ultimo invece accordi ed arpeggi si muovono intorno ai beat e al mondo digitale. Com’è stata questa esperienza e come sarà un futuro terzo album?
I tre singoli del primo album erano principalmente chitarra e voce, il resto era, invece, più suonato. In quest’ultimo hai detto bene ci sono elementi digitali, non elettronici. In primo luogo è stata una mia esigenza. Sentivo che volevo accostate delle basi digitali al mio stile per creare canzoni con una veste più moderna. In più è stata una scelta in linea con le tendenze del momento e non mi vergogno di ammetterlo perché ci sta che uno voglia narrare il momento che vive, ma deve farlo usando gli strumenti di quel periodo. Riguardo al prossimo disco, non ho ancora idea di come sarà, anche perché il sound di quest’ultimo è venuto fuori in sala registrazione, provando tante e diverse cose. Quindi vedremo come andrà.
Scarda è partito in tour lo scorso 12 ottobre per presentare l’album. Queste le prossime date:
SCARDA – TORMENTONE TOUR
27 ottobre, ROMA – Largo Venue
3 novembre, MILANO – Circolo Arci Ohibò
17 novembre, TORINO – Magazzino Sul Po
22 novembre, RENDE (CS) – Mood
24 novembre, PRATO – Capanno Blackout
29 novembre, BOLOGNA – Covo Club
30 novembre, CORENO AUSONIO (FR) – Freedom
1° dicembre, MURO LUCANO (MT) – Agriturismo La Bontà
Studia Ingegneria Meccanica a Roma, città in cui vive e che ama.
Nato mentre nei cinema proiettavano “I Soliti Sospetti” di Bryan Singer e nell’aria riecheggiava (What’s The Story) Morning Glory? degli Oasis.
Il cibo, lo sport e le sfide completano il quadro delle sue passioni.