Nel cuore di Milano, tra i grattacieli di vetro e acciaio che riflettono il cielo grigio della città, un uomo con una lavagna e un microfono sta creando una rivoluzione silenziosa. Davide Valenti, professore di filosofia di 45 anni, ha trasformato Piazza Affari in un’agorà moderna, riportando in vita lo spirito di Socrate e Diogene che, 2500 anni fa, “disturbavano” gli ateniesi con le loro domande provocatorie.
Dalla Madison Avenue a Piazza Affari
La storia di Valenti è tanto affascinante quanto la filosofia che insegna. Con un passato da creativo pubblicitario – “facevo coppia con Jake La Furia, lui era il mio art director” – e artista visivo, Valenti ha abbandonato il mondo luccicante della pubblicità per abbracciare la sua vera passione: l’insegnamento della filosofia. Ma le aule scolastiche non bastavano a contenere il suo entusiasmo.
Una domenica filosofica
Ogni domenica pomeriggio, Valenti nel suo piccolo riporta in auge la scuora socratica. Armato di lavagna, microfono e una passione contagiosa, invita i passanti a unirsi a lui per una lezione di filosofia all’aperto. “Ore 14:30, Piazza Affari,” recita il suo invito, consegnato a mano ai curiosi che incrocia in Piazza Cordusio. E così, nel cuore finanziario di Milano, tra trader stressati e turisti disorientati, si forma un cerchio di menti affamate di conoscenza.
Dal caos nasce l’ordine
Le lezioni di Valenti sono un equilibrio perfetto tra caos e metodo. “Comincio facendo domande al pubblico,” spiega, “scrivo le loro risposte sulla lavagna e poi offro loro le risposte che danno i filosofi.” Da Eraclito a Parmenide, da Democrito a Empedocle, nessun pensatore è troppo oscuro o complesso per essere discusso sotto il cielo aperto di Milano.
La filosofia come arte di strada
Per Valenti, insegnare filosofia è un’azione artistica, una performance che crea qualcosa di nuovo ogni volta grazie all’interazione con il pubblico. “La filosofia ha sempre avuto fascino perché la sua caratteristica è quella della conoscenza,” afferma, “insegna che la verità non sta nell’apparenza.” E in un’epoca dominata dai social media e dalle apparenze, questa lezione è più importante che mai.
Un successo inaspettato
Ciò che è iniziato come un esperimento con una dozzina di curiosi si è trasformato in un fenomeno culturale. Alla sua ultima lezione, erano presenti 150 persone. Ex studenti, passanti incuriositi, e persino musicisti si sono uniti a questo insolito movimento filosofico di strada. Il successo di Valenti dimostra che, nonostante viviamo nell’era della gratificazione istantanea, c’è ancora una sete profonda di conoscenza e riflessione.
La filosofia nell’era digitale
Valenti non si ferma alla piazza. Consapevole del potere dei social media, ha annunciato che le sue lezioni saranno presto trasmesse in diretta su YouTube e TikTok. È un ponte tra l’antica tradizione della filosofia di strada e il mondo digitale moderno, un tentativo di portare il pensiero critico e la riflessione profonda a un pubblico ancora più vasto.
Una rivoluzione silenziosa
In un mondo che sembra muoversi sempre più velocemente, Davide Valenti ci ricorda l’importanza di fermarsi, pensare e questionare. La sua iniziativa non è solo un’eccentrica attrazione domenicale, ma un potente antidoto all’superficialità e all’isolamento della vita moderna. Mentre il sole tramonta su Piazza Affari e i partecipanti si disperdono, portando con sé nuove domande e prospettive, non possiamo fare a meno di pensare che forse, proprio qui, nel cuore di Milano, sta nascendo una nuova forma di rinascimento intellettuale.
Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.